(di Paolo Danieli) Il tunnel della Manica, lungo 50 chilometri, costruito sotto il mare, l’hanno fatto in 7 anni. Un anno o forse più per completare il sottopasso di via città di Nimes, costruito più di 30 anni fa dalla giunta Sboarina 1, con i finanziamenti di ‘Italia ’90’, quando Verona fu sede dei campionati del mondo di calcio.
Inevitabile che il ritardo diventasse oggetto di polemica da parte dell’opposizione. Fa parte del gioco. Ma non è questo il punto. Non voglio polemizzare.
Tunnel e ponti. La differenza
E tolgo subito il dubbio con l’esempio bipartisan dei lavori per il consolidamento di Ponte Nuovo. Stanno andando avanti da quasi 3 anni, attraverso 2 amministrazioni di opposto colore: quella Sboarina 2, di centrodestra e quella Tommasi, di centrosinistra. Il che significa che non c’entra chi amministra. E’ l’andazzo generale, il modello di società. In poche parole, il sistema, di cui fanno parte sia la destra che la sinistra.
Quasi 3 anni per consolidare Ponte Nuovo. E’ non è ancora finita! Consolidarlo. Non costruirlo! I lavori stanno andando avanti da ottobre 2021. E’ lungo 97 metri. Distrutto il 24 aprile del 1945, durante la 2^ guerra mondiale, era stato ricostruito in un anno, e fu inaugurato il 16 ottobre del 1946. E’ una cosa normale metterci tutto questo tempo solo per restaurarlo? E’ logico?
C’è qualcosa che non va. Prendiamo, tanto per restare qui in zona, il Ponte della Libertà. Quello che unisce Mestre a Venezia. E’ lungo 3.800 metri, quasi 4 chilometri, largo 22 metri. E’ stato costruito in 18 mesi e venne inaugurato col nome di Ponte Littorio nel 1933 dal ministro dei Lavori Pubblici Araldo di Crollalanza che terminò l’opera con 6 mesi d’anticipo e con una spesa inferiore a quella prevista. E di sicuro allora non avevano gli stessi mezzi di oggi.
Se poi vogliamo spaziare nel mondo basta andare a guardare quello che hanno fatto in Cina. C’hanno messo 9 anni per costruire il ponte più lungo del mondo, 55 chilometri, che collega sul mare Hong Kong-Zhuhai-Macao. 9 anni,contro i 3 impiegati finora per consolidare Ponte Nuovo, 550 volte più corto. C’è da mettersi le mani nei capelli!
Che cosa c’è che non funziona da noi?
E’ il modo di scegliere le imprese che vincono gli appalti? O sono gli appalti stessi che non funzionano? E perché quando ci sono opere che vanno ad incidere sulla circolazione o sui servizi non si lavora 24 ore su 24 e non s’impiega un numero adeguato di lavoratori? E perché quando aggiustano una strada non lo fanno di notte, in modo da non intralciare il traffico? E lo stesso quando devono fare la segnaletica orizzontale?
Sono tutte domande che si fanno i cittadini che pagano le tasse ma che, a vedere i risultati, non sono molto soddisfatti di come poi vengono usati i loro soldi.