All’Ospedale Magalini di Villafranca è in funzione una nuova TAC 64 strati, di ultima generazione, frutto di una donazione fatta durante la prima fase della pandemia da parte del Comitato Verona Vince che si sta ancora adoperato nella raccolta di fondi necessari all’acquisto di presidi e attrezzature sanitarie. La donazione consente di avere in servizio due apparecchiature TAC strategicamente collocate in due blocchi ospedalieri diversi, così da poter dedicarne una esclusivamente ai pazienti COVID e l’altra in un percorso assolutamente sicuro per pazienti affetti da altre patologie.
«L’apparecchiatura TAC – dichiara il Direttore Generale, Pietro Girardi – è posizionata nell’Ospedale Magalini di Villafranca dove è particolarmente sentita la necessità di indagini radiologiche polmonari in quanto centro COVID. Rispetto alla prima ondata ci sono stati cambiamenti di atteggiamento da parte delle persone, negli ospedali c’è presa di coscienza diversa da quello che sta succedendo fuori. Ma creato anche rapporti importanti come quello con il sindaco di Villafranca con cui il dialogo è giornaliero»
Il primo cittadino castellano guarda avanti con fiducia: «Proprio per il momento di difficoltà che abbiamo vissuto è ancora più importante sottolineare l’operato di chi si è dato da fare per la comunità. Un territorio di 100 mila cittadini, non solo Villafranca, è riconoscente a chi si presta, come voi, a portare avanti il percorso, interrotto due volte per il Covid che il personale sanitario sta affrontando con ogni energia, per arrivare a una struttura d’eccellenza. Questa Tac e la Risonanza Magnetica che sarà attivata entro l’anno sono due punti di partenza per portare avanti questo percorso. La sinergia privato pubblico può dare grandi soddisfazioni».
Giovanni Maccagnani di Verona Vince sottolinea l’importanza di poter contribuire ad aiutare la comunità: «Per il macchinario donato all’ospedale siamo riusciti in pochissimo tempo a superare gli ostacoli burocratici che spesso ti impediscono di agire anche quando vuoi far del bene».
La ricca dotazione di accessori fornita all’ UOC di Radiologia diretta da Roberto Cerini, oltre che consentire l’accurato studio polmonare, permette anche uno studio completo del torace, su cui si possono eseguire approcci bioptici ed esaminare con accuratezza il cuore sia per patologia valvolare che coronarica. «L’abbiamo messa in funzione a tempo di record già a fine maggio – spiega – in un percorso assolutamente sicuro fuori dall’area Covid per poterla utilizzare anche per le altre patologie. Questa apparecchiatura di ultima generazione migliora notevolmente la qualità delle indagini anche sugli altri distretti corporei a fronte di una minor dose radiante. E la stiamo usando a pieno ritmo».