(m.z.) Nella serata di ieri presso il centro sociale di Povegliano si è svolta la presentazione del nuovo scavo archeologico dell’età del Bronzo «“Il dosso” de la Muraiola 35 anni dopo». Hanno presenziato la serata il vicesindaco Maurizio Facincani, l’assessore alla cultura Nicolò Vaiente, il presidente dell’Associazione Balladoro Giulio Squaranti e gli artefici degli scavi, il professor Cristiano Nicosia docente dell’Università di Padova e Flavio Cafiero, tecnico di scavo.
Dopo i saluti istituzionali del vicesindaco e dell’assessore alla cultura, si è entrati nel clou della serata con la presentazione, da parte del presidente dell’Associazione Balladoro delle attività dei volontari della stessa e della cronistoria degli scavi, dal 1985 ad oggi in località Muraiola a Povegliano.
Successivamente la palla è passata ai fautori di questi scavi che avranno una durata di quattro settimane (la prossima è quella conclusiva) che vede impegnate undici persone tra studenti e professionisti del settore. Il professor Nicosia ha presentato il progetto: “Siamo qui alla Muraiola perché esiste un progetto finanziato dall’Irsi, ente principe che finanzia la ricerca scientifica in tutti i campi della comunità europea, iniziato l’1 ottobre 2021 e che avrà una durata di 5 anni e che riguarda la geo archeologia delle pratiche quotidiane. Un progetto – prosegue – che vuole estrarre dalla vita domestica delle popolazioni del secondo millennio avanti cristo le pratiche quotidiane, i gesti che sono persi e che non siamo più in grado di capire e di ricostruire”. Tra i vari siti presi in esame da questo progetto, oltre alla Muraiola altri sono sparsi per il mondo: Croazia, Slovacchia, Ungheria, Serbia e Slovenia. Continua Nicosia: “Alla Muraiola sono state ritrovate delle case, dei resti di capanne dell’età del bronzo medio 2-3, esattamente 1300-1500 anni prima di Cristo. I resti di capanne sono ben conservati e abbiamo deciso di venire qui. Abbiamo trovato un terreno amichevole, fertile e abbiamo fatto uno scavo vicino a quello degli anni ’80, sperando che le capanne seguano un modulo regolare”. Le analisi del sottosuolo della Muraiola, fatte da un tecnico tedesco con un macchinario apposito, il magnetometro, hanno messo in luce che la metà settentrionale del campo è densa di materiale archeologico. Ad inizio giugno i tecnici hanno deciso di aprire questa porzione di terreno, di dimensioni 10×7, e hanno iniziato a raccogliere informazioni e materiale (stoviglie di ceramica, ossa di animali…) che il docente ha fatto vedere, tramite delle foto inserite nella presentazione, ai presenti in sala.
Il tecnico Cafiero ha evidenziato come tramite degli strumenti tecnologici sia possibile rilevare notevoli informazioni e documentazioni dai terreni oggetto degli scavi: “Oggi con questi metodi di fotografia tridimensionale riusciamo ad arrivare a delle documentazioni di notevole livello. Si tratta di ortofoto, ovvero una documentazione fotografica dello scavo e un valore totale metrico di ogni singola immagine. Ogni punto di questa immagine può avere delle coordinate conosciute nello spazio e quindi essere sempre recuperato e mantenuto valido”. I due professionisti in coro hanno sottolineato come la scelta dell’amministrazione di aprire gli scavi alla visita degli interessati (si potrà visitare anche domani, sabato 18, alle 9.15 oppure alle 10.30 oppure sabato prossimo, 25 giugno, alle 9.15) abbia reso il loro lavoro ancora più prezioso e arricchente. Una condivisione che rende queste ricerche ancor più preziose per la comunità.
In conclusione, dopo i ringraziamenti di rito, sono stati chiamati davanti alla scrivania i giovani studenti che assieme a Nicosia e Cafiero stanno lavorando presso il sito. Un applauso caloroso che ha piacevolmente colpito i giovani, vogliosi di contribuire alle ricerche storiche del paese. Il vicesindaco Facincani ha voluto chiudere la serata omaggiando con un riconoscimento il professor Luciano Salzani, storico docente presente in sala per “l’impegno profuso per Povegliano Veronese e la sua storia…”.
Il prossimo appuntamento è fissato dopo la conclusione dei lavori per chiudere il cerchio su questa nuova ricerca archeologica di Povegliano.