Si è svolta questa mattina a palazzo Barbieri la conferenza stampa di Fratelli d’Italia per illustrare l’ordine del giorno su Cà del Bue presentato dal capogruppo in Consiglio comunale di Verona Massimo Mariotti. Presenti anche Maurizio Simonato, responsabile di zona di FdI per alcuni comuni della cintura sud est di Verona, tra cui San Giovanni Lupatoto, Zevio e San Martino Buon Albergo, e assessore al San Giovanni Lupatoto, e Silvia Chieppe, componente del direttivo del partito di Zevio.
Mariotti a proposito della richiesta di Agsm-Aim di variante all’impianto di Ca’ del Bue, che comporta il trattamento di fanghi di depurazione ha dichiarato: “Crediamo che, stante le molte criticità che tale variante potrebbe introdurre, dobbiamo avere ben presente il principio di precauzione a tutela della salute dei cittadini, esprimendo quindi la nostra contrarietà all’attivazione di linee di incenerimento presso l’impianto di Cà del Bue.
Per questo – ha continuato il capogruppo di Fratelli d’Italia- chiediamo alla giunta ed al sindaco Tommasi, di attivarsi a tal fine anche attraverso la richiesta di valutazione di impatto sanitario, la verifica dei fanghi che eventualmente saranno conferiti, la verifica delle matrici ambientali collegate all’impianto ed il coinvolgimento dei cittadini, sia veronesi che dei comuni contermini”.
Maurizio Simonato, ha precisato che questa posizione è condivisa anche dal responsabile di Fratelli d’Italia di San Martino Buon Albergo, Luca Peroni, assente per motivi di lavoro.
Le perplessità di Fratelli d’Italia
Dopodiché ha notato che le stesse perplessità su questo progetto a Cà del Bue sono presenti nelle osservazioni presentate in Regione e principalmente: “lo smaltimento dei fanghi attraverso l’incenerimento è contrario alla logica dell’economia circolare perché distrugge o trasforma in modo non recuperabile sostanze ad alto valore nutritivo e strategico (nutrienti, fosforo)”.
” Non essendo disponibili dati scientifici certi circa l’effettiva termodistruzione dei PFAS, che potrebbero essere contenuti nei fanghi, questa tecnologia non può essere utilizzata, a maggior ragione, in assenza di una valutazione di impatto sanitario. Inoltre l’impatto previsto in termini di ricaduta delle emissioni al suolo non risulta condivisibile, in relazione alla non coerenza dei dati di vento utilizzati rispetto alla situazione locale, alla sottostima dell’impatto odorigeno e alla già compromessa qualità dell’area metropolitana di Verona”.
Silvia Chieppe, di Fratelli d’Italia di Zevio, ha ribadito: “l’importanza che va posta alla salute dei cittadini e quindi sulla necessità di procedere con serie valutazioni scientifiche prima di iniziare qualsiasi nuovo progetto presso Cà del Bue, esprimendo la nostra contrarietà a forme di combustioni di fanghi, specie se vi fosse la presenza di Pfas”.