Il numero chiuso a Medicina sarà abolito a partire dal prossimo anno. L’iscrizione al 1°semestre delle facoltà di Medicina, Odontoiatria e Veterinaria sarà libera. L’assurdo test, che per più di 20 anni ha impedito a tanti giovani di fare il medico, non ci sarà più. Tutti potranno accedere ai primi 6 mesi.
Basta numero chiuso
Dopodiché passeranno al 2° semestre solo quelli che hanno superato gli esami per ottenere i crediti formativi universitari (Cfu) nelle discipline che però saranno nell’ambito delle scienze biomediche, sanitarie, farmaceutiche e veterinarie. Cioè materie attinenti la medicina. Quindi con un minimo di logica e non sulla base di quiz idioti. Coloro che non avessero superato questi esami se li vedranno però riconosciuti validi per altre facoltà. Sarebbe stata più giusta una totale liberalizzazione, in modo che la selezione avvenisse nel corso dei 6 anni di studio. Ma è comunque un passo avanti molto importante.
Il disegno di legge è stato approvato all’unanimità dal Comitato ristretto della Commissione Istruzione del Senato che ha detto basta al numero chiuso a Medicina. Il Governo entro entro 12 mesi dalla data di entrata in vigore della legge, dovrà emanare uno o più decreti legislativi per la revisione delle modalità di accesso alle Facoltà Mediche.
Promessa mantenuta
Ne ha dato notiziail presidente della Commissione, Roberto Marti (Lega) che ha sottolineato la condivisione di tutte le forze politiche sulla volontà di abolire “l’odioso numero chiuso che abbiamo conosciuto negli ultimi 25 anni”. Un impegno che la Lega aveva preso in campagna elettorale”.
Soddisfatto anche Salvini che sui social scrive che la Lega è passata dalle parole ai fatti.
Zaia, che si era sempre dichiarato contro il numero chiuso ha affermato che ”era ora: i grandi chirurghi e i medici si selezionano durante l’iter degli studi e poi si confrontano in sala operatoria e in corsia. Non certo con un assurdo sbarramento iniziale con test a crocette”.
Anelli. Il numero chiuso va mantenuto
Contrario e contrariato il presidente della Federazione nazionale degli ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri (Fnomceo), Filippo Anelli che ha dichiarato all’Ansa: ”siamo nettamente contrari, e questa non è assolutamente una norma di buon senso-: eliminare il numero chiuso a Medicina significa che fra 10 anni, il tempo necessario per formare un medico, avremo una pletora di laureati che non avranno possibilità di trovare un posto di lavoro come medici. Produrremo solo dei disoccupati”.
Anche importanti sindacati dei medici ospedalieri si sono sempre dichiarati favorevoli al mantenimento del numero chiuso. Sia questi che il presidente della Fnomceo, basano il loro ragionamento sulle previsioni statistiche di quanti si laureeranno e andranno in pensione. Peccato che non si siano mai preoccupati di farli prima questi conti, quando il Ministero dell’Università ha sbagliato per 25 anni la programmazione del numero dei medici in base alle necessità della popolazione. Tanto che oggi la mancanza di camici bianchi sta mettendo in crisi l’intero sistema sanitario.
Dov’erano questi signori, così bravi a prevedere il futuro, quando il numero chiuso determinava l’attuale drammatica mancanza di medici?
Secondo queste ‘Cassandre’ a comando fra 10 anni ci saranno troppi medici e molti resteranno addirittura disoccupati.
Oggi l’Italia, secondo dati Istat, con i suoi 410 medici/100mila abitanti è al 14° posto tra i Paesi dell’Ue. Quindi ce ne dovrebbero essere già abbastanza. La Francia ne ha 318, Austria 540, la Germania 453, la Spagna 448.
Ma non risulta che nei paesi dove ce ne sono più che da noi ci siano medici agli angoli delle strade che chiedono la carità. A guardare i numeri nudi e crudi, senza rapportarli al sistema e alle esigenze della società, facendo proiezioni sul futuro senza considerare l’aumentata richiesta di salute e l’invecchiamento con il conseguente aumento della morbilità, si sbaglia ancora. Senza considerare la vergognosa ingiustizia di aver privato il paese per 25 anni di non si sa quanti bravi medici.