Elezioni Europee 2024, arriva l’ultima rilevazione SWG che misura – oltre al consenso ai partiti nazionali (la percentuali delle persone che non dichiara la propria intenzione di voto resta ancora alta, al 38%) – anche l’attenzione dell’elettorato continentale ai grandi temi per la prossima legislatura. Il sondaggio ha riguardato tutti i 27 Paesi dell’Unione ed è stato realizzato in collaborazione con Polling Europe, joint venture con la francese OpinionWay.
Partiamo dal primo dato: le prossime elezioni dell’8 e 9 giugno vengono considerate più importanti del solito per una solida maggioranza dell’elettorato continentale. Il 56% le considera tali e questa percentuale sale al 56% in Italia e Germania ed è più marcata nell’elettorato del fronte che oggi viene dato più in difficoltà al voto, ovvero socialisti e verdi dove questa percezione di importanza storica sale al 64%. Si potrebbe intendere come una “chiamata alle armi” per portare il maggior numero di elettori d’area al voto per evitare di restare tagliati fuori dalla prossima Commissione da una maggioranza composta da Popolari, Conservatori e Sovranisti.
Elezioni europee 2024 verso un passaggio di consegne
Il passaggio di consegne fra le grandi famiglie politiche europee diventa evidente nell’analisi che gli elettori dei 27 Paesi fanno sulla Commissione uscente della coalizione Ursula. Il 51% degli elettori non è contento del lavoro svolto, una percentuale che sale attorno al 70% fra Conservatori e Sovranisti, mentre nelle opinioni a favore spicca il 6% di fiducia a Ursula von der Leyen che viene espresso dagli elettori del PPE.
Questo apre lo spazio ad una considerazione politica suk post voto: se Conservatori e Sovranisti (che hanno appena abbandonata l’ala più oltranzista di Alternative fuer Deutschland) non appoggeranno un rinnovo dell’attuale presidente, la lotta per la leadership della prossima Commissione diventa accesa aprendo le porte ad esempio a Mario Draghi (che vorrebbe dire allargare la maggioranza anche a parte di Renew Europe).
Elezioni europee 2024, i tempi per il prossimo Parlamento
Altro dato non scontato è la soddisfazione dei Verdi al lavoro dell’attuale Commissione: è vero che il pacchetto 2030 è stato approvato, ma è anche vero che nella componente agricola si sta facendo marcia indietro e che sulle politiche industriali (specie nell’automotive) i consumatori europei hanno bocciato la conversione energetica non comprando le vetture elettriche. Una bocciatura che parte dal borsellino e finirà probabilmente nelle schede elettorali.
La grafica qui sopra ci riporta invece ai temi che per gli elettori europei saranno dominanti nella prossima legislatura con in evidenza il delta di interesse dei votanti italiani. Noi siamo più interessati ad una politica estera comune e ad un contrasto più forte all’immigrazione irregolare. Gli altri europei mettono più l’accento sulla difesa comune (ben 11 punti di differenza) e sulla riforma delle politiche agricole (qui il differenziale è di sette punti): un dato questo che riflette il crescente peso politico delle agricolture dell’Est che chiedono maggiore spazio nella pianificazione delle politiche di promozione. Ridurre la burocrazia europea è un tema più europeo che italiano mentre la transizione energetica è più sentita nel nostro Paese.
Elezioni europee 2024, in Italia centrosinistra pesca fra i centristi
E veniamo alle intenzioni di voto in Italia (teniamo sempre presente che 4 elettori su 10 non si dichiarano): l’area del centrodestra rispetto ad una settimana fa resta stabile al 43,7% con uno spostamento dei voti della Lega che vanno a rafforzare Fratelli d’Italia e Forza Italia che così completa il sospirato “sorpasso”. A sinistra invece, il campo largo ruba voti al polo centrista Renzi-Bonino-Calenda che resta comunque una “minoritè de blocage” importante per la prossima leadership della Commissione.