Dopo le dimissioni del presidente Facincani, ecco la dura presa di posizione deI consiglieri comunali di opposizione Paolo Martari, Graziano Tovo, Luciano Zanolli, Alessandrino dal Maso e Renzo Piazzi. “Le dimissioni del presidente Facincani presentano ringraziamenti urbi et orbi, ma non danno alcuna spiegazione di una scelta che, politicamente, assume un significato molto forte. Né può bastare ricondurre a “motivi personali” la decisione di non guidare più l’assemblea cittadina. Inoltre, basti guardare il numero dei consigli comunali negli utlimi 12 mesi e la portata degli argomenti proposti – come denunciato ripetutamente dall’opposizione – per comprendere che non sarebbe servito molto tempo da dedicare. Ma l’ordine del giorno non lo fa il Presidente, che lo assembla, bensì il sindaco e la giunta, che sinora ha voluto discutere in consiglio solamente cose marginali (salvo quando stimolata dall’opposizione con mozioni e interpellanze). E’ evidente che la maggioranza è in crisi, e questa decisione ne è l’ennesima cartina di tornasole. Noi riteniamo che i veri motivi, sino ad ora taciuti, debbano essere espressi in consiglio al più presto, perché è doveroso nei confronti del più alto organo cittadino e perché è doveroso nei confronti della gente. Sta di fatto che dopo lo “strano” rinvio del consiglio comunale di inizio Marzo, ora sono arrivate queste dimissioni. Non era mai successo che un Presidente del Consiglio si dimettesse. Qualcosa non torna, è chiaro. E guarda caso proprio in concomitanza con la proposizione di tematiche a gran voce sollevate dalle forze di minoranza consiliare: l’ennesimo ingiustificato slittamento dei lavori per l’ospedale, la mancanza di finanziamenti per dare avvio al secondo stralcio della Grezzanella, il casello autostradale di Dossobuono che stava procedendo in sordina ed ora è diventato oggetto di una mozione da noi proposta che impone il rispetto del sistema ambientale e sociale di quell’area. Trattandosi di una situazione deprecabile per gli interessi collettivi, come opposizione vigileremo attentamente. Ma chiediamo alla maggioranza di interrompere questi giochini di piccolo cabotaggio, fatti di reciproca difesa del proprio orticello. E di far invece prevalere piuttosto le vere aspettative di Villafranca, perché già molto tempo è stato perso e altro non se ne può davvero più perdere”.