Il Comitato Anti-discarica Cava Balestra ha inviato una lettera aperta ai Consiglieri Regionali del Veneto sollecitando il loro interessamento per scongiurare l’apertura di una nuova ed inutile discarica di rifiuti speciali e per richiedere un deciso intervento normativo per evitare la realizzazione di cave e discariche in aree di ricarica delle falde acquifere. Questa decisione è stata presa sulla considerazione che nessuna tecnica di impermeabilizzazione per impianti di smaltimento rifiuti è in grado di garantire una tenuta eterna e che purtroppo non è possibile bonificare una falda che venga riconosciuta inquinata. L’acqua potabile è un bene primario e una risorsa indispensabile per la vita, per questo il Comitato si batte per evitare l’apertura di una discarica che è già stata dichiarata non necessaria da Arpav. Ai Consiglieri Regionali è stato chiesto soprattutto di vigilare sull’iter di esame del progetto della discarica di Cava Balestra, in quanto tutti gli Enti interessati (Comuni, Province, Arpav, Commissione V.I.A. provinciale) si sono già espressi contro l’autorizzazione alla stessa, alcuni di essi con parere vincolante, eppure l’iter non si è ancora concluso. E’ questa lentezza ingiustificata della procedura che preoccupa il Comitato. In secondo luogo è stata sollecitata ai Consiglieri l’approvazione del Piano Regionale dei Rifiuti, per evitare che vengano richieste e concesse nuove autorizzazioni ad impianti di smaltimento in mancanza di un quadro regionale di riferimento che ne regolamenti utilità e zone per la realizzazione. Da ultimo, il Comitato ha suggerito l’istituzione di un fondo di riserva per il sostegno economico ai comuni che si trovano a dover gestire i post-morten di discariche realizzate negli anni Ottanta, in quanto la precedente normativa stabiliva accantonamenti di risorse poi rivelatesi insufficienti. Nei prossimi giorni il Comitato verrà ricevuto anche dal vescovo di Verona, monsignor Zenti e si metterà in contatto con il Ministero dell’Ambienta per la consegna delle 6.000 firme raccolte contro l’autorizzazione alla discarica.