I Carabinieri lo stavano cercando da settimane, da quando, ritenuto responsabile di una trantina di furti di biciclette in un solo mese a Villafranca, era stato segnalato da piu’ testimoni. In realta’ era gia’ stato sorpreso piu’ volte negli ultimi mesi e ultimamente aveva avuto problemi con la giustizia. I Carabinieri di Villafranca lo avevano gia’ denunciato per tre volte per furto di biciclette; quelli di Vigasio una volta per il furto di un ciclomotore; piu’ recentemente, i militari del nucleo radiomobile della compagnia di Villafranca lo avevano anche arrestato per furto di energia elettrica. Ciononostante Massimo Michelini cl. 78, Villafranchese senza fissa dimora, secondo gli accertamenti condotti dai Carabinieri, subito dopo la sua scarcerazione era tornato ad “occuparsi” di furti di biciclette, approfittando dei proprietari che le lasciavano incustodite per pochi secondi sulla strada. In altri casi per il Michelini era stato sufficiente tranciare le catene che le legavano. Gli e’ pero’ andata male la mattina di lunedi’ 14, quando e’ stato incrociato da una pattuglia del comando stazione di Villafranca che, avvistandolo girovagare per via Messedaglia, si e’ posizionata defilata all’angolo con via Risorgimento (la via che conduce alla stazione ferroviaria) per poter osservare cosa l’uomo “avesse in mente” di fare. Dopo pochi secondi infatti, il Michelini, ignaro di essere osservato a distanza dai militari, non appena un 55nne ha lasciato la propria bicicletta incustodita per entrare pochi secondi in un negozio di via Messedaglia, se n’e’ immediatamente impossessato fuggendo in direzione Verona. Ma ai Carabinieri sono stati sufficienti poco meno di 100 metri di inseguimento per vanificare le pedalate del Michelini il quale veniva raggiunto e bloccato. La bicicletta veniva recuperata e restituita sul posto al proprietario che nel frattempo si era accorto del furto. Addosso al Michelini veniva trovato un tronchese verosimilmente utilizzato all’occorrenza per rompere catene e lucchetti. Condotto in caserma, ha dichiarato – e non vi sono motivi per non credergli – che quanto da lui rubato veniva generalmente rivenduto a Verona a ricettatori stranieri. Dichiarato in stato di arresto per furto aggravato, e’ comparso stamane davanti al giudice ove e’ stato condannato a 10 mesi di reclusione pena sospesa.