Sabato 15 e domenica 16 aprile all’Orobia Climbing di Bergamo si è svolta la prima tappa della Coppa Italia Lead, competizione che vede sfidarsi i più forti atleti ed atlete del panorama italiano. La specialità Lead è, banalmente, l’arrampicata ‘con la corda’ dove si arrampica una via molto difficile tra i 13 e i 15 metri con l’obiettivo di arrivare in cima o il più in alto possibile.
Alla Coppa Italia partecipano, in generale, gli atleti più forti, senza distinzione di età. King Rock Climbing Verona ha partecipato con tre giovanissime atlete: Olga Cabilli (16 anni), Sofia Carrarini (14 anni) ed Emma Gregorotti (13 anni). Per Emma e Sofia l’emozione è stata tanta visto che per loro si trattava della prima partecipazione ad una competizione così prestigiosa. “Prima della gara” – ammette Sofia – “non ero tanto agitata, perché sapevo che non avevo nulla da perdere e, se fossi andata male, non sarebbe stato un dramma anzi, sarebbe stato uno spunto per andare. meglio la volta prossima. Tutto però è cambiato quando sono usciti gli ordini di partenza: da terza mi è salita abbastanza ansia…”.
Sofia si è qualificata 44esima sulle 58 partecipanti, scalando molto bene, a detta del suo allenatore Roberto Franzoni. Ottima prestazione anche per la compagna Olga Cabilli, classificata 35esima. La scena però se l’è presa Emma Gregorotti che, al suo esordio, è riuscita a classificarsi 23esima e guadagnandosi così l’accesso alla semifinale della domenica alla quale hanno partecipato le prime ventisei classificate. Emma ha scalato senza paura, nonostante il prestigio del palcoscenico, chiudendo 11esima, mancando la finale per una posizione, una presa, finale che per un’esordiente sarebbe stata una prestazione incredibile, al di sopra di ogni aspettativa. “Durante la visualizzazione della via” – spiega Emma – “ho controllato soprattutto dove avrei potuto riposare, forse avrei dovuto studiare meglio la parte finale, più difficile come movimenti, per scalarla più agevolmente. Sono arrivata nella seconda parte della via un po’ troppo stanca”.
“È un risultato che vuol dire tanto” – spiega l’allenatore Roberto Franzoni – “e ci fa capire che in Emma c’è intelligenza motoria, voglia di riuscire, determinazione: tutte cose che fanno sperare bene per il futuro. Sono convinto che nella prossima tappa a Campitello di Fassa Emma potrà fare molto bene. E non solo lei…”.