E anche Forza Italia si butta avanti. Lo fa da Verona, a LetExpo, con il suo numero uno, Antonio Tajani, ministro degli Esteri: “in Veneto abbiamo un leader regionale che può essere candidato alla presidenza della Regione, mi riferisco a Flavio Tosi”.
Forza Italia punta su Tosi
Già a dicembre Forza Italia aveva fatto sapere che Tosi poteva essere un buon candidato. Ma quello di oggi è un lancio vero e proprio per il dopo-Zaia. “Vedremo, ne parleremo – ha precisato Tajani – ci metteremo attorno ad un tavolo. Noi abbiamo le nostre carte da giocare, con grande rispetto degli alleati. Ma il rispetto che noi abbiamo nei confronti degli altri, deve essere lo stesso rispetto riservato a noi”.
L’uscita di Tajani a Verona fa il pari con quella di Salvini a Padova avvenuta in contemporanea. Il primo per candidare Tosi, il secondo per dire che Zaia sta bene in Europa. Entrambe però che partono da un dato di fatto: Zaia non si potrà ricandidare. Dopo la conferma della bocciatura dell’emendamento che avrebbe consentito al governatore di candidarsi per la 4^ volta alla presidenza della Regione, si apre la fase della scelta del candidato.
Fratelli d’Italia aveva già fatto sapere che in base ai dati elettorali e all’appartenenza dei governatori in carica ritiene che la presenza del Veneto tocca a una donna o un uomo della Meloni. Ma Tajani, forte del trend elettorale di Forza Italia che si è manifestato in questi ultimi mesi, avanza anche la candidatura di uno dei suoi. E chi poteva essere se non Flavio Tosi, il politico più strutturato e con il maggior standing degli azzurri veneti? Certo che Tajani, che è persona a modo, lo ha fatto con stile: ne parleremo con gli alleati, ma intanto il nome di Tosi l’ha buttato sul tavolo nazionale che dovrà decidere.
Determinanti saranno i risultati delle elezioni europee del prossimo giugno che diranno senza ombra di dubbio quali sono i numeri dei partiti del centrodestra e, all’interno dei singoli partiti, chi sono i candidati in grado di riscuotere il maggior consenso. Perché, se si vuol vincere, non basta il rispetto delle proporzioni all’interno della coalizione, ma bisogna anche candidare chi i voti è in grado di prenderli.
E la cosa non è da prendere troppo sottogamba in una regione dove il centrodestra ha perso Verona, Vicenza e Padova per delle candidature sbagliate.