Sono 285.799 le dosi somministrate a questa mattina in veneto, con 108.841. dati che confermano che senza un incremento radicale dei vaccini ci vorranno anni per raggiungere l’immunità nella popolazione. La tabella di marcia prevede l’annata 1940 (da oggi 22 febbraio), 1939 (8 marzo), 1938 (15 marzo), etc. La fase 2 prevede di partire con i soggetti oncologici (20 mila), con Fibrosi Cistica (400), trapiantati o in lista per trapianto (organo solido o midollo, 5 mila) compresi i conviventi. La fase 3 riguarderà il personale scolastico e universitario e forze dell’ordine. A fare il punto è stato Michele Mongillo, drettore dell’Unità Organizzativa “Prevenzione e Sanità Pubblica» della Regione.
«Abbiamo finalmente avuto il prospetto delle dosi che ci saranno consegnate fino al 31 marzo – spiega – . A quella data saranno 667 mila 310 di Pfizer, 109.900 di Moderna e 273.500 di Astrazeneca. Se si ha certezza delle dosi si può accelerare. La macchina organizzativa è pronta».
Poi ha sciolto alcuni dubbi: «Sono state segnalate una decina di casi di reazioni al vaccino Astrazeneca a fronte di 6.750 dosi. Sono reazioni locali o febbre, niente di strano. Anzi. Vuol dire che il corpo reagisce ed ha innescato una difesa. Se uno non si presenta per un impedimento o perché la lettera purtroppo è arrivata tardi, sarà recuperato. E le dosi previste quel giorno saranno comunque utilizzate dopo visto che una volta preparato il vaccino Pfizer dura 5 giorni».
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