Entro settembre si concluderanno i lavori al Magalini che a suo tempo era stato inserito nel ‘‘Piano di riorganizzazione delle reti ospedaliere’’che prevede misure urgenti di potenziamento straordinario degli ospedali Covid-19. Ne ha dato conferma il direttore generale dell’Ulss 9 Pietro Girardi nel corso del punto stampa su Covid e vaccinazioni.
Sono in corso, infatti, la realizzazione di ulteriori 10 posti letto di Terapia Intensiva, oltre ai 10 esistenti, nel piano rialzato a ridosso del blocco operatorio, e la realizzazione di 22 posti letto di terapia Sub-Intensiva al terzo piano del corpo quintuplo, di cui 8 convertibili in posti di Terapia Intensiva. La spesa è pari a 2.895.000 euro (sui 4 milioni 384 mila euro complessivi di contributo statale) di cui 898.000 per la Terapia Intensiva, e 1.997.000 per la Sub-Intensiva.
«Ci siamo dotati di strutture e attrezzature fondamentali come Tac e risonanza magnetica per la funzionalità dell’ospedale in qualsiasi momento – spiega il direttore generale dell’Ulss 9 Pietro Girardi – .Ci stiamo attrezzando per creare spazi isolati solo Covid per abituarci a una fase di convivenza con il virus ed evitare di destinare la struttura solo a questa patologia (nella foto un sopralluogo). Se dovesse ripresentarsi l’infezione, in questo modo potremo avere sezioni autonome e garantire quindi l’attività ordinataria dell’ospedale. Vorremmo, infatti, non arrivare a fare ospedali Covid. In questo fase abbiamo scelto di ricoverare i pazienti dove ci sono reparti di malattie infettive. Esauriti questi posti letto, vengono coinvolti tutti quanti gli ospedali. Villafranca con l’area nuova sarà una svolta».
In provincia abbiamo 2580 positivi, ieri 98 di cui la fascia di età più colpita era 20-29, 30-39 e poi 12-19 anni e le più elevate. La fascia più frequente col 18% nei positivi è da 50 a 59 anni. Il numero dei positivi è in diminuzione, 161 punta massima l’8 agosto. poi è calata fino al 12 e poi si è assestata. Il numero dei guariti sta aumentando rispetto ai positivi. E’ sempre previsto l’accesso diretto per i ragazzi (e anche ultra 60 anni) senza prenotazione nei centri.
«Come previsto i ragazzi hanno portato a casa il virus dove le famiglie non sono vaccinate – spiega Girardi -. Il numero complessivo dei vaccinati tra i positivi è a seconda dei momenti dal 5 al 6 %, oggi al 5,8% che risponde alla quota dove il vaccino non risponde. Dei 72 ricoverati il 22% sono vaccinati. 3 su 13 in terapia intensiva ma sono persone con problematiche. Età media dei ricoverati 62 anni, 25% dai 60 ai 69 anni. Abbiamo fatto mediamente circa 6 mila vaccini e 6500 tamponi al giorno. Si sta aprendo il dibattito sulla terza dose, in vista della stagione autunnale. Guardando soprattutto alle case di riposo. Per questo la nostra azienda si sta preparando a fare l’accordo con i pediatri di libera scelta perché possano vaccinare nei loro studi (o altro luogo deputato) i loro esistiti. Stiamo cercando campagne mirate con le attività sportive. Conto molto che a settembre il tutto possa riprendere in modo importante, anche grazie ad apporto di medici di base, pediatri e farmacie».
Il dottor Francesco Soffiati evidenzia come la fascia pediatrica si prolunghi anche in quella adolescenziale. «Siamo a fianco di quesa campagna in maniera convinta. Se il virus gira, i bambini possono fungere da untori. Sempre più segnalate problematiche correlate al Covid. La campagna vaccinale serve per riprendere scuola e socialità. Accordo sarà firmato e operativo dalla fine della prossima settimana. Si userà vaccino Moderna per una più facile gestione a livello territoriale. Riguarda i ragazzini da 12 fino a 16 anni, ma disponibili anche per una fascia più alta. Aifa a settembre dovrebbe autorizzare vaccino dai 6 ai 12 anni e il nostro ruolo sarà sempre maggiore. Chi non aderisce? Una piccola fascia sono No vax con cui il dialogo è impossibile perché non cambieranno mai idea. La maggior parte degli indecisi rientra nella categoria influenzata dall’infodemia, epidemia di informazioni senza né capo né coda. E lì diventa importante il nostro ruolo di informare seriamente a rispondere a tutti i quesiti riuscendo nella maggior parte dei casi a convincere i dubbiosi. Noi per primi dovremmo dare l’esempio: non fumare, non sovrappeso, stile di vita corretto».
Mauro Cinquetti, responsabile fino a marzo del reparto di pediatria di Villafranca, sottolinea la continuità tra ospedale e territorio. «Molti bambini e ragazzi preadolescenti hanno avuto leggere forme febbrili poi documentate come Covid positivi che poi hanno avuto uno strascico lungo, un malessere prolungato che comporta febbricola, affaticamento e stanchezza perduranti e facilità a contrarre nuove infezioni. E anche casi in infiammazione multi organo che in un paio di situazioni hanno colpito anche il cuore necessitando un livello più intensivo di cure.Quindi andiamo a rinforzare il messaggio già dato dal pediatra di famiglia. La vaccinazione fa riflettere il ragazzo sul proprio ruolo sociale, che va oltre ia propria salute. I ragazzi diventano protagonisti di una ripresa sociale senza precedenti».
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