(di Paolo Danieli) Il Piano della Sosta, presentato dall’amministrazione Tommasi, consiste di fatto nel rendere a pagamento tutti gli stalli che ci sono in Borgo Trento. Ad oggi ce ne sono di bianchi, gratis o a disco orario in certe ore, e di blu, riservati ai residenti oppure a pagamento. Generalmente gli uni da una parte e gli altri dall’altra della strada. Da quando il nuovo Piano della Sosta entrare in vigore, presumibilmente ad autunno inoltrato, dopo aver superato l’iter in Consiglio Comunale, saranno tutti stalli blu.

Ciò sarebbe vietato dalla legge, che garantisce che sulla pubblica via, che è di tutti, si possa parcheggiare gratis e che non per forza a pagamento. Ma, come si sa, fatta la legge, trovato l’inganno. O meglio, il modo pere aggirarla. E così l’astuto assessore alla Mobilità Tommaso Ferrari, ha escogitato il sistema di dichiarare Borgo Trento ‘Zona di Particolare Rilevanza Urbanistica’, assimilandola alla ZTL, dove invece è consentito far pagare tutte le soste.

Risultato: per lasciare la macchina in una delle strade di Borgo Trento bisognerà tirar fuori 1 euro all’ora. A meno che uno non sia residente munito di permesso. Permesso che però non è concesso a tutti per il semplice fatto di essere residenti, come dovrebbe essere, ma che viene concesso in base ad un criterio complicato che tien conto del numero di auto che si possiede e degli eventuali garage di cui si dispone. Quindi non è vero quando proclamano “sosta gratis per i residenti”!  Chi non risponde ai requisiti richiesti dall’Amt non ottiene il permesso gratuito e deve farsi un abbonamento e pagare.

Il primo effetto sarà quello di costringere quelle famiglie che hanno più di una macchina o un garage, magari di quelli piccoli, costruiti negli anni ’50/60, quando le auto avevano dimensioni molto più ridotte di quelle di oggi, dove per entrare ci vogliono mille manovre, a sborsare dei soldi per fare l’abbonamento a Verona Park.

Il secondo effetto sarà quello di costringere tutti coloro che in Borgo Trento lavorano, a cominciare dai lavoratori delle attività commerciali e professionali, che per raggiungere da fuori il posto di lavoro in macchina, a pagarsi l’abbonamento per parcheggiare senza prendersi la multa.

Il terzo effetto sarà quello di penalizzare le attività commerciali e professionali del quartiere, che sono moltissime, mettendo in difficoltà i clienti facendoli pagare la sosta.

Pensare che i veronesi devano muoversi tutti a piedi o in autobus significa non conoscere la realtà di tutti i giorni. A Verona non c’è la metropolitana e il servizio pubblico, oltre ad essere lento, per cui porta via un sacco di tempo a chi si muove, non garantisce gli orari precisi necessari ad un’attività lavorativa. 

La gente si muove in macchina, o tutt’al più in scooter o in bici per le brevi distanze, perché non esiste un sistema di trasporto pubblico veloce. Non perché si diverte a guidare nel traffico delle ore di punta! E finché non ci sarà continuerà a muoversi in auto.

Il primo effetto pratico del nuovo Piano della Sosta sarà quindi di far spendere dei soldi in più sia ai residenti di Borgo Trento sia a chi in Borgo Trento ci deve andare per un motivo o per l’altro.