Pier Ferdinando Casini non è solo “l’ultimo democristiano”, come recita il titolo del suo ultimo libro presentato oggi venerdì 5 aprile all’Hotel Due Torri per iniziativa di Gianni Dal Moro, deputato veronese fino alla scorsa legislatura. Casini è il parlamentare più longevo nonostante non sia uno dei più vecchi con i suoi 69 anni, portati benissimo, dato che è stato eletto per la prima volta nel lontano 1983. Non solo. E’ stato presidente della Camera, ministro nonché uno degli esponenti più importanti degli ultimi anni della Democrazia Cristiana.
“C’era una volta la politica. Parla l’ultimo democristiano” edito da Piemme è il libro che ha presentato introdotto da Gianni Dal Moro, pure lui della medesima origine politica. Casini è un democristiano, come ce ne sono stati e ce ne sono tanti.
Probabilmente molto più di tanti altri. Ma da politico intelligente qual è tiene ad affermare che è impossibile rifare la Democrazia Cristiana, come ogni tanto si sente dire da qualcuno. La Dc è stata un grande partito, espressione di un periodo storico irripetibile, legato alla condizione internazionale dello scontro fra il blocco comunista e quello occidentale, al pericolo che i comunisti prendessero il potere in Italia e ad altre condizioni che non esistono più.
Casini: la Dc non è morta per Tangentopoli
Tanto che secondo Pier Ferdinando Casini “la Dc non è morta a causa di Tangentopoli, ma perché con la caduta del muro di Berlino, cadendo anche la necessità di dover governare, cadendo la paura del comunismo, cadendo l’unità politica dei cattolici sono venute meno le condizioni politiche e storiche della sua esistenza.
“La Democrazia Cristiana – afferma Casini – oltre ad essere la storia di tutti noi, è stata un fenomeno politico molto importante di questo paese ed io ho avuto l’onore di farne parte e di rappresentarla in Parlamento”.