Tommasi non ha gradito le critiche e le proposte urbanistiche che Giorgio Massignan con la sua associazione Verona Polis elabora con continuità. Uno scambio di mail fra i due che segna una rottura anche personale . Ed è prevedibile che lo scontro sarà un bel botto per l’amministrazione in carica e per la sua maggioranza.
Tommasi accusa
“Non sono mai intervenuto pubblicamente – scrive il sindaco – e non ritengo al momento di farlo non avendo motivo per rispondere alle ripetute provocazioni. In quest’ultima mail noto, però un certo risentimento personale che nulla ha a che vedere con la “cosa pubblica”.
E subito dopo l’affondo. “Mi spiace si metta il dubbio che alcune scelte del sindaco siano state fatte da altri, forse avrei dovuto scegliere Giorgio Massignan assessore all’urbanistica e avremo avuto meno polemiche?”
“Se così fosse mi prendo la responsabilità di aver scelto diversamente e, viste le illazioni (che ritengo offensive) sulle scelte, sono contento siano andate come sono andate”.
E circa l’accusa mossagli di fare le scelte più qualificanti in continuità con le amministrazioni precedenti, il sindaco replica: “ne potremo parlare a lungo ma non avendo vissuto le precedenti amministrazioni ho meno elementi per poterne valutare la reale consistenza”.
Una reazione abnorme di fronte a quanto espresso anche dalle pagine de L’Adige da una persona stimata per le sue competenze urbanistiche e per il suo equilibrio quale è Massignan che nel rispondere al Sindaco si dice sorpreso dal tono e da accuse “che confinano con le offese”.
La replica di Massignan
“Mi sarei aspettato, da un sindaco di Verona, delle risposte sui contenuti e non attacchi alla mia persona. Da questo, debbo dedurre che non ha argomenti in grado di ribattere alle mie osservazioni”.
E sul fatto che la reiterata richiesta di rendere partecipi i veronesi delle scelte urbanistiche sia stata recepita come una provocazione, Massignan afferma “i vostri proponimenti di interagire con la popolazione, erano solamente vuote promesse elettorali”.
Ma l’attacco più velenoso è l’accusa di agire per risentimento personale per non essere stato nominato assessore. . “Le consiglio”, replica Massignan “prima di lanciare giudizi avventati sulla mia persona, di informarsi su di me da chi mi conosce”.
“Avrebbe saputo che sono 50 anni che mi batto per la tutela della mia città e del suo territorio, senza mai chiedere nulla in cambio”. E ricorda che gli hanno anche chiesto di candidarsi a sindaco, ma di aver sempre rifiutato per mantenere la sua libertà “senza legami partitici e/o economici”. “Le assicuro che, se mi avesse chiesto di entrare nella sua giunta, l’avrei ringraziata ma non avrei accettato”.
E non regge la giustificazione di non conoscere le scelte delle precedenti amministrazioni. “Se si accetta di candidarsi a sindaco di Verona, si deve essere consapevoli del compito che comporta, conoscere la storia, le necessità e i bisogni della propria città e le risposte che offre il territorio, non è sufficiente circondarsi da un cerchio magico di pretoriani che la “consigliano”. Cosa credeva? Amministrare una città come Verona non è semplice e non si può certamente improvvisare”.
Da un sindaco, conclude Massignan, mi sarei aspettato delle risposte nel merito invece che degli attacchi personali. Una polemica destinata a lasciare il segno nella maggioranza che ha eletto sindaco Tommasi.